Milan 1-0 Tottenham
Vinta col cuore e di carattere! Ottima prova dei 3 di difesa. La vinciamo con il gol di Brahim che segna di testa con rabbia, quella che vogliamo in ogni partita. L’unica pecca sono i due gol che ci siamo mangiati: con De Ketelaere prima e Thiaw dopo. Manca un rosso clamoroso al Tottenham. Possiamo dire che abbiamo visto un Milan che conosciamo, tanto cuore e tanta grinta. Bravi tutti quanti, dai tifosi fino ai giocatori.

Stagione 1984-85
La settimana che precede la sfida-scudetto tra Verona ed Inter, porta con sè il ritorno della Coppa Italia che propone gli ottavi di finale. Le due principali contendenti sono impegnate entrambe in trasferta contro formazioni di serie B, pertanto, almeno sulla carta, nessuna delle due smbra poter trarre benefici dalla partita infrasettimanale.
COPPA ITALIA – ANDATA 8i DI FINALE – mercoledì 13 febbraio 1985
Campobasso – Juventus 1-0
Empoli – Inter 0-1
Fiorentina – Bari 4-0
Genoa – Verona 0-1
Milan – Napoli 2-1
Parma – Roma 0-0
Pisa – Sampdoria 1-2
Torino – Cagliari 1-0
Per una sera Campobasso si sente regina del calcio italiano. La squadra locale, da sempre lontana dai grandi palcoscenici della serie A, gioca contro la Juventus.
Allo stadio c'è il pubblico delle grandi occasioni. Forse dell'unica.
Si gioca infatti Campobasso - Juventus.
E non solo, veniva inaugurato il nuovo stadio di Contrada Selvapiana, dove i lupi giocano ancora oggi anche se gli avversari sono meno blasonati e la categoria è la Serie D
Buone individualità e qualche giocatore conosciuto (Anzivino, Progna, Perrone, Ugolotti, Rebonato ed il mitico portiere Ciappi) su tutti.
La Juve di Trapattoni, che quell'anno vinse la sua prima Coppa dei Campioni nella drammatica serata dell' Heysel di Bruxelles, arrivò a Campobasso con Scirea, Tardelli, Paolo Rossi, Boniek e Michel Platini in campo.
Risultato a sorpresa! Vince il Campobasso 1-0 con rete di Ugolotti.
Nelle partite di ritorno il Napoli doveva quindi rimontare la sconfitta per 1-2 a Milano in una serata di nubifragio ma con il recuperato Maradona di nuovo in campo.
Il Napoli sprecó molte azioni e fu Battistini che portò in vantaggio i rossoneri.
Al 78' pareggio di Caffarelli. Vano lo sforzo finale con l'arbitro Banti che negó un rigore su Bertoni a favore degli azzurri che avrebbe consentito i supplementari.
A Torino intanto la Juventus travolgeva 4-1 il Campobasso che all'andata aveva sorprendentemente vinto. Eppure a Torino era passato in vantaggio con Perrone. Poi i gol bianconeri di Platini, Brio, Briaschi e Vignola.
Nelle altre partite, molto male la Roma eliminata dal Parma per aver pareggiato 1-1 in casa dopo lo 0-0 di Parma. Vantaggio romanista con Iorio. Pareggio di M. Marocchi del Parma allenato da Gedeone Carmignani.
Tutto facile per la Fiorentina ai danni del Bari (1-0 rete di Claudio Pellegrini) e dell' Inter con Altobelli sull 'Empoli.
Verona - Genoa 2-1 con doppio Di Gennaro e rete di Policano.
Qualificate infine la Sampdoria contro il Pisa ed il Torino contro il Cagliari.

Il Napoli sa solo vincere e nella 22a giornata di Serie A TIM gli uomini di Spalletti hanno rifilato un secco 3-0 alla Cremonese.

La capolista, momentaneamente a +16 sull’Inter seconda in classifica, sale a quota 59 punti in 22 giornate grazie ai gol di Kvaratskhelia – che ha festeggiato il 22° compleanno al meglio -, Osimhen in rete per la sesta giornata di fila ed Elmas.

La Cremonese di Ballardini resta ultima in classifica a quota 8 punti e ancora alla ricerca della prima vittoria stagionale in campionato.

"Ho la fortuna di avere un fratello fantastico: Alberto, che ha sei anni meno di me, ha tenuto sempre i fili del nostro legame.
Quando mio padre si è aggravato ero a Bilbao con la Steaua di Bucarest per una partita di Coppa Uefa: eravamo felici, ci eravamo qualificati al turno successivo.
Mio fratello mi scrisse un messaggio:
'Complimenti, sei stato un grande. Sappi che papà non arriva a lunedì.'
Mi sono accorto che non avevo più tempo.
Sono tornato a Bucarest, ho diretto la partita del sabato e sono scappato a Milano.
Ho fatto appena in tempo a vederlo."
Walter Zenga
Fonte: Sette

“Una volta durante la partita Brescia-Roma, Francesco (Totti) cadde davanti alla mia panchina per i crampi e restò a terra dolorante ad una gamba: entrai in campo prima dei sanitari e lo aiutai a rimettersi in piedi pur essendo l’allenatore avversario."
Carlo Mazzone eterno romantico.

"Il mio vero nome non è Casemiro.
Tutti sono convinti che io mi chiami così, ma le realtà è un'altra. Il mio vero nome è Carlos Henrique: io sono Carlos Henrique Casimiro, con una 'i' fra la 's' e la 'm'.
Insomma, nessuna 'e', anche se il mondo non ne è a conoscenza. Da dove nasce questo errore? Quando giocavo al Sao Paolo, una volta, prima di una partita, il club sbagliò e riportò il mio nome con la 'e' al posto della 'i'. Siccome io sono scaramantico, e quella gara andò bene, da quel giorno ho deciso di continuare a farmi chiamare in questo modo.”
Henrique Casimiro
Fonte: BBC

Cassano vs Zazzaroni. Pronti via, la puntata live della Bobo TV parte con un sfogo dell’ex calciatore della Roma. Il tempo di salutare e subito dritto contro il direttore del Corriere dello Sport. Un attacco frontale, nato in questi giorni e che ha trovato sfogo già nel pomeriggio.

“Mi ha scritto oggi. Gli ho detto, è inutile lo sai che non capisci un ca**o. Caro Zazzaroni, se la gente ci segue è perché non siamo schiavi di nessuno. Se usiamo le parolacce è perché siamo tra amici. Ci divertiamo e ci seguono perché siamo così. Poi mi mandi il messaggio e mi dici 'Sei il numero uno, Anto'. Poi vado a leggere le dichiarazioni e dici che ‘Non ci caga nessuno’. Zazzaroni ti conosco dal 1999. Tu sei amico di Mourinho e Allegri e va bene. Se mi scrivi e mi dici una cosa in privato e poi pubblichi l’opposto, divento matto”.

A far da eco allo sfogo di Cassano ci ha pensato Lele Adani che ha rincarato la dose, raccontando un episodio di alcuni mesi fa. “Fece un editoriale con un attacco su di me, mi regalò la prima pagina. Non gli ho dato la soddisfazione di rispondere, per me il suo è un giornale finito. Non è un interlocutore che ritengo alla mia altezza e allora non gli rispondo. Loro ci attaccano per avere visibilità. Anche se spesso mi contatta, cerco di non dargli mai peso”.

Franco Colomba: Nato a Grosseto, è un ex calciatore. Negli anni Settanta ed Ottanta, gioca come centrocampista a Bologna, nelle cui giovanili è calcisticamente cresciuto, Avellino e Modena.

A partire dal 1990 diventa allenatore, sedendo sulle panchine di Reggina, Napoli, Avellino, Cagliari, Bologna e, da dicembre 2012 a marzo 2013, Padova. Una carriera, comunque, segnata da numerosi esoneri ed altrettanto frequenti subentri a campionato in corso.

Dal luglio 2014 è il tecnico di una squadra del campionato indiano fino al 21 marzo 2016, quando ritorna, per poche settimane, ad allenare il Livorno.